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Un video per riflettere su Camastra Indietro

 

Il mio paese è piccolo ci conosciamo tutti, con qualcuno si hanno rapporti veri e sinceri, con altri ci si vede ogni tanto, altri li incontri per caso, altri ancora sono semplici conoscenti. Più o meno siamo tutti vicini, viviamo gli stessi luoghi, parliamo delle stesse cose e questo ci eguaglia. Se qualche forestiero ti chiede “canusci a Liddu?”, la risposta è sempre “sì, è amicu miu”,  anche se non è vero. Ma in certi contesti o sei amico, o sei nemico e quindi tanto vale identificarsi come amici perlomeno fino a quando non si hanno motivi del contrario.

Nel mio paese siamo pochi, le strade ed i punti di riferimento sono gli stessi, “dda gghiusu”, “a la funtana” i fatti sono sempre quelli e questo ci offre un qualcosa da condividere e scambiare le varie opinioni. Ci si incontra spesso con alcuni con altri ci si vede solo da lontano, o magari solo “pi San Mmilasi”, Natale e Pasqua ma il contatto rimane comunque vivo non appena ci si vede.

Al mio paese ogni tanto spunta il personaggio del momento quelli più stravaganti arrivano sulla bocca di tutti, e basta qualsiasi loro minima azione, per essere oggetto di discussione nei circoli e nei bar in cui ci ritroviamo; e le storie si adattano, si forgiano, passano di bocca in bocca (come nella canzone di Fabrizio De André "Bocca di Rosa") e formano l’effetto valanga, a monte parte una pallina da golf a valle arriva … la valanga e quindi questi eventi  un po’ ripetuti ed un po’ esaltati alla fine diventano una storia nuova e diversa ma sempre incredibile, sempre sbalorditiva ed impensabile perché la fantasia e la creatività del mio paese va aldilà della banale realtà.

Nel mio paese per conoscere i fatti locali  non si legge il giornale c’è chi attinge le notizie in un posto qualsiasi, per esempio dal barbiere o mentre si aspetta dal dottore, poi le porta in giro immettendoli nel circuito collaudatissimo del “bocca in bocca”: “U sapisti chi ci successi a Peppi? Mi lu dissi Giuanni” e si cerca un riscontro per verificare se il fatto sussiste. Nel mio paese le notizie si propagano così non serve altro, perché è piccolo e siamo in pochi ed ogni fesseria diventa materia prima da trasformare con la “Sparlata  (dalla quale poi è nato il “Gossip”)  perché tutto sommato è proprio la “Sparlata   a tenerci uniti, assieme a formare questo unicum che è il nostro paese poiché i fatti di uno sono i fatti di tutti.

Nel mio paese serve poco per far parlare di qualcuno basta che faccia qualcosa, o dire che lo abbia fatto, non importa che sia vero,  la “Sparlata  farà il resto, perché è, per buona parte, fine a sé stessa, come dicono i francesi “Pour parler”. Comunque nella “Sparlata  bisogna saperci fare ad innestare la notizia in modo intelligente, con una strategia ben precisa e senza introdurre elementi nuovi, chi lo fa aggiunge solo confusione e poi e sempre facilmente verificabile dai riscontri di altri che sanno e conoscono i fatti ed alla fine se  ne esce più debole di prima (Nenti fari can enti si sapi). Chi alla lunga dice solo “farfantarii” si fa la nomea di “farfanti”, e poi quello che dice non ha più valore.

Nel mio paese le persone che contano sono poche e quasi mai sono quelle più in gamba, e quasi mai contano davvero. Ognuno ha il suo ruolo, e questo ruolo, semplicemente, rende queste persone un po’ diverse dalle altre. Proprio perché hanno un ruolo, ed in quel ruolo sono identificate all’interno del nostro tessuto sociale nel bene e nel male.

Nel mio paese le persone inutili sono molte. Gli inutili sono come “il due di coppe quando la briscola e di mazze” non vale la pena parlarne in quanto inutili e poi li conosciamo bene e “pi si e pi no” li evitiamo.

Nel mio paese ci sono pochi negozi (comprese macellerie, fruttivendoli alimentari ecc.) e allora ecco che per  il panettiere c’è sempre un panettiere rivale dall’altra parte della strada. Ma la scelta è quasi mai dettata dal prezzo o dalla qualità: si va dal proprio amico o dove si sa di poter aspettare il proprio turno chiacchierando con qualche persona conosciuta con cui si condivide il bar, la strada e anche il pane. Poi è l’amicizia a fare la differenza, non il prodotto (a proposito il pane al mio paese è ottimo in tutte due i forni). Con certi negozianti o meglio "putiara" puoi parlare direttamente nel retrobottega. Con questi il rapporto è privilegiato: ti tratteranno bene “ti fannu a carizza” e tu sarai più affezionato. Il rapporto personale spiana le esigenze di entrambi in virtù del un rapporto che va aldilà la semplice vendita.

Il mio è un paese piccolo, ma forte. E’ forte perché ci sono tanti piccoli legami che creano una trama unica. Per le strade tante volte ti sembra di vedere nessuno, ma dietro le finestre ci sono altri mondi in continua evoluzione di argomenti che uniscono tutto e tutti.

Nel mio paese ci sto bene. Ho tutto quel che mi serve e mi son circondato di tutto quel che posso desiderare. Tutti quelli che purtroppo se ne sono andati controvoglia per i più svariati motivi sognano di tornarci prima possibile. Molti lo hanno fatto gli altri li aspettiamo perché sono un pezzettino del mio paese che “momentaneamente” non c’è più e ci manca.

Il mio paese è Camastra il più bel paese del mondo un piccolo paradiso dove vale la pena viverci e prodigarsi per esso perché, se qualcuno non l’avesse capito, c’è il mondo ma questo è il nostro mondo e ci dovremmo impegnare tutti, ognuno per la propria parte, per far si che possa essere il posto migliore del mondo dove vivere. Purtroppo in questo momento quello che dico potrebbe sembrare stupida poesia ma ci vuole poco da parte di tutti  per farlo diventare reale ed è il fine di questo video sensibilizzare i miei compaesani a superare il vecchio e fallimentare modello di pensiero: “Cosa fa il paese per me?” ma dovremmo pensare: “Cosa posso fare io per il mio paese?” se tutti diamo, tutti riceviamo. C’è molto da fare. Ognuno di noi scelga cosa fare.

Camastra, lì 05.12.2012 h 22,15

                                                                       Franco Morgante

 
N.B.
- Le traduzioni non sono state fatte di proposito.
- Quello che è stato espresso vale per ogni paese del mondo.
 

 

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